Se son fiori fioriranno...
E gli Scufons finalmente non vanno più in autostop... hanno finalmente trovato la loro anima gemella... che non è la gnoc... ma nemmeno il teroldego.
Come premessa è comunque d'obbligo dire che a fondamento delle scelte di uomo c'è sempre un qualcuno o un qualcosa che inconsciamente ti sta plagiando... nell'ambiente Scufons ciò si chiama: il "Greco", Giulio Cesare fu il Coronzazzino... ossia la perversione demente che cammina. Un giorno tirò fuori l'ennesima delle sue e disse: maggiolone Wolks classe '73, arancio vitaminico... e così con poche cocuzze e un buon meccanico fu subito realtà.
Dopo alcuni tests infruttuosi ci si rese conto che i posti letto dovevano essere aumentati: un rimorchio era improponibile ed antiestetico, saldare una roulotte era illegale, ed allora... una nuova creatura iniziò ad arrovogliare i già assurdi pensieri del povero Lattanz.
Inizialmente era solo un puntino, poi con gli anni, l'esperienza ed un po' di fortuna la figura del Furgo si delineò nella sua mente. Lo vedeva bello, alto due metri, lungo un po' di più e vestiva sempre anni settanta ed imbattibile nel lato di bolina. Si immaginava Skipper, pronto a valicar passi e ad insediarsi nelle feste del telemark, ma poteva trattener tutto dentro di sé? Sebbene sia Il Presidente non bisogna dimenticare che in fondo anche lui è un essere umano quindi con grossi limiti, e sentiva il bisogno di condivivere questo puntino finalmente concretizzato.
Rinchiuse nel garage nascosto della nonna lo zoccolo duro degli Scufons ed espose loro il suo progetto. Sguardi strani ed attoniti si stamparono sui loro volti. Alcuni iniziarono a dubitare della savietà del Lattanzio, Pacciani (cassiere tirchio) bloccò addirittura lo stanziamento per due mesi; altri pensarono di destituirlo con infamia, altri ancora non erano neppure in grado di credere alle parole uscite dalla sua bocca... ma il progetto era troppo importante, nella mente del Fabrizio stava quasi diventando una questione di dignità personale. Legò quindi i suoi soci alle sedie e li sottopose ad innominabili torture non solo psicologiche, morosa compresa, la quale risente ancora delle sevizie subite dall'innamorato impazzito. Pacciani ha perso i capelli ed il telepass della A 22; lascio alla vostra fantasia ciò che hanno dovuto subire gli altri (il Bander ulula ancora per i boschi nelle notti di luna piena, il Tin si iscrisse ad un corso per sommelier onde declinare ogni tipologia di responsabilità, il Nano cedette dopo anni alle lusinghe del centro alcolisti Auronzo facendosi ricoverare, etc.).
Fatto sta che dopo lunghe ore di pratiche vudù e la mediazione del Vescio strappò loro il consenso più Iva, l'assicurazione, di valore superiore al furgone e la dittatura per altri 5 anni.
Inizia così la tragi-comica storia del Furgo, innocente Wolksvagen dallo sguardo un po' nostalgico, dal motore balbuziente e dagli interni a strappo.
È stato rintracciato in quel del veronese dalla First Lady, la quale dopo il lavaggio del cervello subito con voce tremante dall'emozione comunicò la felice novella (che per fortuna non era... aspetto un figlio).
Si può certo dire che dal punto di vista estetico fu amore a prima vista, ma come dicono i saggi il corpo non è tutto (sarà vero? Ai posteri l'ardua sentenza). Fu sottoposto ad una revisione estrema, sponsorizzata dalla sector no limits. Il mago Manolo come supervisore diede il suo benestare e potè quindi così essere trasferito in terra promessa: Moena.
Dopo un arduo e duro tragitto arrivò finalmente a destinazione: lì il Kaifa e le altre meteore del telemark gli diedero il benvenuto; intanto i Bus dei Cui intonavano l'inno: "No woman no cry". Ma in questo clima di festa un velo di dubbio scese sul volto del direttivo Scufons, che si rinchiuse in camera di consiglio. Il problema era di grande rilevanza: nel Furgo c'era qualcosa che non andava, ma non si capiva cosa. Dopo giorni senza bere fu finalmente presa l'unica decisione possibile: domandarono aiuto all'unica guida spirituale pubblicamente riconosciuta... ICARO, il sacco a pelo di Riva del Garda. Egli guardò i volti ormai sfatti degli Scufons, vide l'angoscia ed il terrore nel profondo dei loro occhi e capì la tragicità del momento. Con fare solenne alzò la mano destra, la appoggiò sul capo del Presidente e con voce ferma gli disse: QUEST'ANNO BUON RACCOLTO: FIORI!!!!! E fiori furono, ora il Furgo vive felice e contento in quel di Moena perfettamente in sintonia con il modus vivendi Scufons.
Beh giovani se non è un lieto fine questo... mah, non so cosa potrebbe esserlo, forse una gita con Mosé?
ULTIMISSIMA: Causa perdite finanziarie causate da investimenti sbagliati nelle attività del Tin, gli Scufons sono stati costretti a mettere all'asta il vecchio furgone, che è stato trasportato a Londra per l'asta di Christies, dove è stato acquistato per cifre miliardarie che ovviamente l'associazione ha destinato ad iniziative umanitarie per gli stessi Scufons (Club alcoolisti).
Invitiamo tutti quelli che visitano questa pagina del sito a commemorare il furgone con un minuto di silenzio.
La nuova auto degli Scufons: sostituito il vecchio pulmino!!!